19 settembre 2017

Debolezze

Ebbene sì, sono ancora viva.
Chi l'avrebbe mai detto?
Eppure nonostante tutto pare sia riuscita a superare quello che definirei il periodo buio della mia vita.
Ma dato che non so fare altro che lamentarmi, sono qui proprio per questo motivo.
Ultimamente ho realizzato che c'è una cosa che odio e che mi differenzia da tutti coloro che hanno i miei stessi problemi. La cosiddetta trasparenza.
Una cosa che mi da assolutamente sui nervi è quando qualcuno, al momento di presentarsi, ti sbatte subito nel viso i suoi problemi dicendo: "soffro di ansia/di ocd/di qualsiasi altra cosa, ma ti prego di non permettere che questo influisca sulla nostra possibile amicizia"
......ora, se tu non vuoi che ciò influisca, perché me lo dici prima ancora di dirmi... chessò, i tuoi hobby?
"Ciao, mi chiamo XXX e soffro d'ansia".
Non è un bel modo di iniziare.
Non voglio essere fraintesa, non dico che mi faccia schifo chi ha questi problemi, dovrei schifare pure me stessa in tal caso (..oh aspetta, lo faccio già, ma questa è un'altra storia).
Voglio solo dire che se proprio devi mettere al corrente l'altra persona, devi farlo dopo che questa si sia fatta un idea di come sei.... la prima impressione conta sempre, nonostante si sforzino tutti di negarlo, se inizi male è ovvio che sarà più difficile legare.
Per come la vedo io, questo tipo di disturbi psicologici (oddio come suona male detta così) sono una sorta di debolezza per chi ne soffre. Per me è così.
Perciò, dire una cosa del genere a qualcuno che non conosci mi sembra la cosa più stupida da fare.
Alla fine, in ogni caso verrà fuori, questo lo so, ma che necessità c'è che succeda subito? E se poi trovano il modo di sfruttarlo contro di te? Non tutti possono essere amici, è un dato di fatto. Triste ma vero, ci sono persone che cercano sempre qualcuno su cui sfogarsi, se si ha la sfortuna di incontrarle, fargli conoscere subito le proprie debolezze equivale ad una sentenza di morte.
E poi, proprio perché è un qualcosa che ti mette in svantaggio, mi sembra vittimismo, ricerca di compassione, mettere in evidenza fin da subito le tue condizioni, come se stessi sperando di suscitare pena nell'altro per farlo diventare tuo amico e non essere rifiutato perché sennò "mi hai rifiutato solo perché ho questo problema".
È orribile.
Metti una persona nelle condizioni di vedersi imposto di diventarti amico solo per non essere frainteso.
Ha senso tutto ciò?
Dal mio punto di vista, preferisco di gran lunga parlare dei miei problemi solo quando una persona mi conosce abbastanza da notare che ne soffro, piuttosto che dirglielo e poi non darne segno in apparenza. Solo se mi fido dell'altro mi posso sentire al sicuro abbastanza da espormi così tanto, e una persona di cui conosci solo il nome, come fai a sapere se è degna di tale fiducia?

Non voglio far incazzare nessuno, questo è il mio punto di vista. Mi hanno sempre detto che certi disturbi vanno saputi controllare e, se possibile, sopprimere, perché effettivamente la vita sarebbe più leggera senza; se le persone intorno a me non si accorgono che ne soffro, lo vedo come un traguardo raggiunto.
Non va nascosto e basta, va combattuto, e se in questa lotta è necessario del supporto, un vero amico ti aiuterebbe in ogni caso, perché se una persona si affeziona a te per ciò che sei, senza bisogno di suscitare pena, sarà sempre disposta ad aiutarti e sostenerti nel momento del bisogno.