25 marzo 2016

La coerenza non è un'opinione

Senza offesa, mia cara popolazione maschile, ma una cosa me la dovete spiegare. Perché andate in giro a dire di volere una ragazza seria e intelligente, se poi quando vi ritrovate a scegliere optate sempre per la troietta di turno? Tutti a dire che le volete belle dentro e poi se non ha almeno una terza nemmeno la prendete in considerazione. Mi dispiace distruggere i vostri sogni di gloria, ma se volete una barbie, con tutta probabilità non sarà né seria, né tanto meno intelligente, perché una ragazza con queste due qualità non arriverà mai a conciarsi così, perché sa che la bellezza esteriore è effimera e non dura, perciò assomigliare ad una barbie non la porterà mai a trovare qualcuno con cui riuscire ad instaurare una relazione stabile. Poi, se magari esistono ragazze che sembrano barbie e sono davvero intelligenti e serie, fortunati chi le trova. Badate bene che non sto dicendo che le donne sono diverse, anzi, parecchie sono coscienti che se pensano solo al proprio aspetto attireranno solo avventure brevi, e ne sono felici, ma almeno loro lo ammettono. Voi invece continuate a dire una cosa e farne un'altra. Poi è inutile che vi lamentiate che le ragazze serie non si trovano più, la prima causa siete voi! Io, dal canto mio, non mi lamento del fatto che nessuno mi chieda di uscire e che, se lo fanno, sia difficile che desiderino una seconda volta, perché so che nel mio caso è principalmente colpa mia, sono io ad allontanarmi, è normale che poi non ci tengano a conoscermi meglio.
Me le cerco. Però fa rabbia sentirsi dire che si è speciali e poi essere lasciate in un angolo a prendere polvere, è umiliante. Ma ancora più umiliante è essere prese in giro perché non si è facili come tutte le altre, e su questo parlo per esperienza personale. È orribile sentirsi dire "cesso", o "racchia", soprattutto se non si ha un'alta autostima, dicerto non fa stare meglio nessuno, anzi, fa passare per deficienti anche chi insulta.
In conclusione, vi conviene chiarire apertamente cosa volete, perché si fa presto a spezzare il cuore di qualcuno e, a meno che non siate insensibili, ne soffrite pure voi che lo spezzate.

20 marzo 2016

Il competitivo mondo della danza

Reduce da un'intensa giornata all'insegna dell'hip-hop, mi trovo qui, distesa su un letto a pensare a quanto competitivo sia in realtà lo sport che ormai è diventato il centro attorno a cui ruota la mia vita. Sono 6 anni che pratico hip-hop,  13 che sono entrata nel mondo della danza moderna e me ne sono innamorata, e mai, giuro mai,  mi sono accorta di quanta competizione e invidia ci sia in questo mondo a parte. Da quando mi hanno chiesto, stupiti, come sia possibile che riesca a farne parte se nella vita di tutti i giorni faccio addirittura fatica a parlare con qualcuno, ho iniziato a notare come questo modo di vivere condizioni la vita dei ballerini stessi. Perché la danza in tutte le sue sfumature è una scelta di vita, una volta dentro, non puoi fare altro che dedicarvi ogni singolo istante, tutte le scelte che fai sono in relazione ad essa, persino cose stupide come un taglio di capelli o i vestiti che indossi. La danza ti chiede di dare tutto e aspettarsi qualcosa in cambio è come chiedere ad un bambino di risolvere un complicato problema matematico, forse prima o poi lo farà, ma dopo tantissime delusioni e testate nel muro, ma soprattutto dopo anni di fatica. La danza va amata anche nella sua negatività, altrimenti si mollerebbe al primo ostacolo mandando all'aria tanto lavoro e tanta fatica sprecata, se non sei disposto a dedicartici completamente, è inutile allora aspettarsi qualcosa in cambio. Che poi i ballerini possono essere divisi in più categorie: quelli che ballano per passione, come me, e che se perdono una competizione guardano al lato positivo e prendono ispirazione per migliorarsi, quelli che ballano solo per vincere ed essere acclamati, che sono i peggiori, e fanno di tutto per essere sempre un gradino più in sù degli altri, e quelli che hanno una qualche naturale attitudine che da loro una marcia in più e si sentono il top, approfittando di ogni momento per vantarsi. Sarà che nei miei gruppi di gente così competitiva ce n'è sempre stata poca,  sarà che non me n'è mai importato più di tanto, ma a me tutta questa competitività non mi è mai sembrato di viverla, alla fine di ogni freestyle contest mi ritrovo a considerare i miei avversari come degli amici e complimenti e abbracci sinceri non mancano mai, è quasi impensabile per me comportarsi diversamente, mi sembra sbagliato, ma evidentemente non tutti la vedono così. Un ragazzo oggi era incavolato perché lo hanno eliminato subito alle selezioni, ma io dico, sono solo 3/4 anni che studia hip-hop è ha delle capacità incredibili, ma che problemi si fa? Avrebbe più senso si incavolasse quello che lo studia da tutta la vita e perde contro un novellino, no? Ma tanto parlare con 'sta gente serve a poco, perciò me ne torno nel mio paradiso felice che condivido con molti altri, dove la danza unisce tutti perché è un linguaggio internazionale, e dove le persone con cui balli sono membri della tua famiglia e non solo semplici amici. Un consiglio a chi volesse iniziarsi a questo sport? Fatelo solo con il cuore, la tecnica e le abilità arriveranno da sole con il tempo,  perché se ami qualcosa, inevitabilmente riuscirai ad arrivare, un giorno, sul gradino più alto (ma non per forza quello del podio ; P )

8 marzo 2016

Avrò mai pace?

Sapete, a volte mi chiedo perchè insista ancora nel provarci.
Ho talmente tante occasioni durante la giornata per mettere fine a tutto questo... quando so che quella macchina non si fermerà per farmi passare, basta un passo. Quando passo dalla stazione per prendere il bus e sta per arrivare un treno, un altro passo. Quando attraverso un ponte, una piccola spinta.
basterebbe così poco e avrei tutto ciò che desidero, un po' di pace.
Non è la prima volta che ci penso, ma ho sempre detto "si sistemerà tutto in un modo o nell'altro"... e se non fosse così?
Se mi stessi solo illudendo?
Ho continuato a lottare quando mi dicevano che potevo farcela. Ho stretto i denti quando mi dicevano che mancava poco. Il risultato? Ogni volta sprofondo sempre più giù, non faccio nemmeno in tempo a rimarginare le ferite che altre più profonde ne prendono il posto. Cercando di migliorare la situazione finisco sempre per farmi ancora più male.
Avrei solo bisogno di un abbraccio in questo momento, poi mi ricordo che, se davvero qualcuno si avvicinasse per abbracciarmi, farei di tutto per allontanarmi, per evitare ogni sorta di contatto fisico perchè sento un allarme dentro di me che urla PERICOLO.
Sociofobia. Paura delle persone e delle relazioni interpersonali. Quanto è sottile il confine con l'aver paura di mettere piede fuori da casa? Se davvero si trasformasse in Agorafobia, a qualcuno importerebbe? O continuerebbero a ignorarmi come fanno adesso?
La verità è che mi vedono come un peso, si chiedono quale sia davvero lo scopo della mia vita. A quanto pare, nessuno. Sono solo una palla al piede che non è nemmeno capace di dire agli altri le frasi più semplici. Sono una che pensa tanto, ma che quando si ritrova di fronte il diretto interessato manda all'aria tutto quanto perchè è terrorizzata.
E' una vergogna per una diciottenne avere paura come una bambina di 3 anni, eppure non so fare altro, se non rinchiudermi in me stessa e soffrire come un cane, senza avere il coraggio di chiedere aiuto, nemmeno a chi è lì apposta per darmelo.
Avrò mai pace?